Lo stadio Olimpico CHAMPIONS 45 LEAGUE Lo stadio Olimpico che ospitera la finale della UEFA Champions League fa parte del complesso sportivo del Foro Italico, che sorge tra Monte Mario e il Tevere. II nucleo originario fu costruito negli anni '30 e fu quindi ristrutturato negli anni '50 per raggiungere la capienza di 54 mila posti a sedere in occasione dei Giochi Olimpici di Roma 1960. L'attuale impianto, interamente demolito, - ad eccezione della Tribuna Tevere - ricostruito e coperto per i Campionati del Mondo di calcio del 1990 ha una capienza di 82.922 posti a sedere, di cui 553 riservati alia stampa. L'INVASO a catino continuo e la parte costruita nel 1990 (Curve e Tribuna Monte Mario) segue in planimetria la geometria della copertura. costituito di 80 file di gradoni in cemento armato. I diametri longitudinale e trasversale dell'invaso sono rispettivamente di 314,46 e 220,30 metri. COPERTURA II sistema strutturale di copertura formato da: un anello perimetrale esterno in struttura reticolare spaziale, formata da aste tubolari in acciaio. L'anello poggiato su 12 pilastri in acciaio piü 4 pilastri in cemento armato gettati in opera, intorno ai quali si sviluppano i quattro corpi scala. I pilastri in cemento armato assorbono le spinte orizzontali in caso di impulsi quali I'azione del vento o eventi sismici; anello interno: costituito da 12 funi di 86 millimetri di diametro ed configurato secondo una linea concentrica all'anello esterno. Tensostrutture Esse collegano I'anello esterno a quello interno, sono radiali e formate da 78 funi portanti superiori a da 78 funi stabilizzanti inferiori collegate con tiranti verticali. Lo sbalzo coperto delle tensostrutture di 45 metri. Struttura secondaria Oltre a sostenere il manto della copertura, fa da supporto agli impianti per I'illuminazione degli spalti e del campo, alia rete di grondaie per la raccolta dell'acqua e alia passerella di servizio e manutenzione. Sistema di copertura formato da moduli di membrana tesa sulla struttura metallica secondaria; da altri a forma conoidale che coprono I'anello perimetrale esterno. II materiale di copertura il politetrafluoroetilene (PTFE) con rete resistente in fibra di vetro. L'lLLUMINAZIONE Per I'invaso sono state scelte lampade FHID (FHigh Intensity Discharge) del tipo multivapor, che consentono un'elevatissima resa cromatica in occasione delle riprese televisive. I corpi illuminanti sono 300 con una potenza di 1800 watt ciascuno. LE NOTTI MAGICHE L'Olimpico (di proprieta del CONI) lo stadio dove Roma e Lazio disputano i loro incontri oasalinghi, ma in tanti anni di storia ha ospitato eventi di vario genere. Indimenticabili le Olimpiadi del 1960, che vissero proprio in questo stadio momenti di grande emozione: basti pensare al trionfo di Livio Berruti nei 200 metri piani e alle tre medaglie d'oro conquistate dalla gazzella nera Wilma Rudolph. Nel 1968 fu la volta dei Campionati Europei di calcio, che videro Tunica affermazione dell'Italia in una manifestazione tradizionalmente ostica per i colori azzurri. La formazione di Valcareggi fu costretta agli straordinari per conquistare ii titolo: la prima finale infatti vide il dominio della Jugoslavia, che fu raggiunta all'80 da un calcio di punizione di Domenghini. L'uno a uno rimase anohe dopo i tempi supplementari e nella ripetizione della finale, il 10 giugno 1968, I'ltalia vinse per 2 a 0, con reti di Riva e Anastasi. E I'Olimpico si illuminö magicamente di migliaia di fiaccole. II 30 maggio 1984 Roma e Liverpool si affrontarono nella finale della Coppa dei Campioni. Per gli uomini di Liedholm sembrava trattarsi di una semplice formalita, anche perché il tifo era tutto giallorosso. Ma era destino che I'ultima finale nella storia della Coppa dei Campioni a essere disputata nello stadio di una delle due finaliste, premiasse gli ospiti. Vinse il Liverpool ai calci di rigore e la festa annunciata della Roma si tramutö in una cocente delusione. Italia '90, I'anno delle notti magiche. L'ltalia di Vicini era la grande favorita dei Mondiali, vinse aH'Olimpico I quattro incontri del girone di qualificazione ed elimino I'lrlanda nei quarti di finale. Poi andö a Napoli per la semifinale.e I'Argentina di Maradona ebbe sorprendentemente la meglio ai rigori. L'8 luglio 1990 la Germania conquistö aH'Olimpico il terzo titolo mondiale della sua storia, battendo I'Argentina grazie a un calcio di rigore di Brehme. Ed ora siamo all'ultima notte magica, questa del 22 maggio 1996. Per Juventus e Ajax un nuovo appuntamentq con la storia.

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Programmaboekjes (vanaf 1934) | 1996 | | pagina 45